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«J.C.Bach. Selected Clavier Sonatas», «The Great Transcriptions». Luca Segalla
Àïðåëü 2008, æóðíàë "Musica", Èòàëèÿ

 

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J.C.Bach. Selected Clavier Sonatas
cm0052004 *****
The Great Transcriptions
cm0072004 *****
Harpsichord Gems, vol 4
cm0102006 ****
5 by Musica

L’etichetta russa Caro Mitis ha deciso di dedicare una parte del suo catalogo alla clavicembalista Olga Martynova, docente al Conservatorio di Mosca e alla scuola speciale Gnesin. Scelta azzeccata, perche ´ la Martynova, figura emergente del sempre piu` affollato panorama della musica barocca, mostra di possedere gusto, eleganza, virtuosismo e fantasia. Delle sonate di Johann Christian Bach riesce a cogliere la malinconica leggerezza, con un fraseggio vivace e mai scontato, a riprova che l’estetica dello stile galante, sempre a rischio di interpretazioni scolastiche, rivela tutto il suo fascino quando alla tastiera sieda un interprete attento a evitare facili simmetrie. Ottima e` anche la qualita` tecnica della registrazione e squillante e pulito il suono dello strumento utilizzato, una copia moderna di un clavicembalo parigino N. & Blanchet del 1730.

La stessa eleganza malinconica si ritrova nel fraseggio delle trascrizioni di Silvius Leopold Weiss. E` un fraseggio ora commuovente per l’intensita` espressiva, in particolare nella Allemande e nella Sarabande, ora elettrizzante per la vitalita` ritmica e la vivacita` con la quale sono realizzati gli abbellimenti. Olga Martynova si disimpegna con abilita` anche nella trama contrappuntistica della Trio Sonata di Reincken arrangiata dal giovane Bach, come nelle piu` fragili tessiture dei Pie`ces de Clavecin che il violinista Francesco Geminiani, contemporaneo di Weiss e di Bach, ha ricavato dalle sue Sonate per violino op. 1. Interpretazioni affascinanti per l’equilibrio tra la brillantezza esecutiva e una naturale eleganza, in particolare nei movimenti rapidi. E affascinante e` anche il timbro piuttosto scuro del clavicembalo impiegato per questo secondo CD, uno strumento moderno, di modello francese, costruito dall’americano William Dowd negli anni ’70.

L’ultimo CD e` anche il piu` curioso, fin dal titolo che parafrasa un celebre film di Woody Allen (Tutto quanto avreste voluto sapere sul clavicembalo, ma che non avete mai osato chiedere). Con un’operazione inversa a quella abituale Olga Martynova esegue al clavicembalo pagine composte per il pianoforte. I risultati sono singolari, soprattutto nei Preludi e Fughe di Shostakovich, composti per il pianoforte ma nello spirito del clavicembalo, che suonano straniati, non senza – si veda la Fuga in Re maggiore – una sottile ironia. Lasciano piu` perplessi le trascrizioni delle pagine di Schubert e di Schumann, non tanto per l’interpretazione della Martynova, assolutamente plausibile, quanto per i limiti di sonorita` dello strumento. Sorprendono, invece, gli Studi pianistici di Cramer che al clavicembalo lasciano trasparire con estrema chiarezza la loro tessitura polifonica e quasi finiscono per essere piu` stimolanti in questa insolita e bizzarra veste: in particolare lo Studio in Fa minore si trasforma sotto le mani della Martynova in un gioiello di eleganza e di brio. Molto interessanti, infine, le miniature tratte dall’Album per la gioventu` di Khachaturian, perche´ queste paginette stilizzate dal sapore popolare fanno sembrare il clavicembalo uno strumento moderno e non un retaggio del passato, quasi evocando sonorita` – e` questo il paradosso – da musica elettronica.

Luca Segalla
Musica 195, aprile 2008

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